Malgrado la recente e incoraggiante riscoperta delle qualità del legno da parte di molti progettisti, in Italia il termine “legno in edilizia” (parlare “architettura in legno” sarebbe fuorviante e troppo ottimista) significa tetti (quando va bene), parapetti per balconi, portici o capanni per uso agricolo. D’accordo, dirà qualcuno, ci sono anche quei bellissimi parquet lucidati dove puoi specchiarti e quei rivestimenti che costano un occhio della testa ma che fanno così tendenza... ma qui finisce la storia. Ciò si deve a tutta una serie di riserve culturali, o meglio, di antichi pregiudizi e timori ingiustificati che portano a diffidare di quello che in realtà è il materiale, anzi la materia per eccellenza. Pochi lo sanno, ma originariamente la parola latina materia significava infatti “legname da costruzione”, e non è affatto un caso se ancora oggi legno si traduca nel termine spagnolo madera e nel portoghese madeira.
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